L’ERRORE DI ALPARONE SI AGGRAVA
Il 18/12/2017 la Giunta Alparone ha approvato l’adozione del piano attuativo RE3, cioè la possibilità di spostare la costruzione di edifici dal parco del Seveso al parco di Via Dalla Chiesa/Via Gorizia.
Si poteva ( e si può ancora ) impedire di costruire nel Parco del Seveso ma non è stato fatto.
Si poteva ( e si può ancora) dotare la città di 2 parchi ma non si vuole fare.
Il discorso però non è ancora chiuso perché “l’errore di Alparone “dovrà tornare in Consiglio Comunale per l’esame delle osservazioni e approvazione.
Nel frattempo il coordinamento RE3 sta preparando le “osservazioni” che metteranno a nudo le basi di argilla su cui è stata fondata l’intera operazione; le “osservazioni” saranno presentate entro il 26 marzo 2018.
Ma c’è dell’altro!
Studiando le carte, è emerso un altro fatto che ripropone gravi interrogativi sulla reale volontà, da parte di Alparone, di tutelare l’interesse pubblico del Parco del Seveso.
Qual era, infatti, l’interesse pubblico che aveva in mente Alparone, nel dicembre 2016? In quel periodo, infatti, ha consentito la trasformazione in abitazione di un deposito, situato sotto il campanile e sottoposto, al pari dell’area circostante, a stringenti vincoli urbanistici quali: distanze cimiteriali, distanze di salvaguardia idrogeologica, distanze di salvaguardia paesaggistica del nucleo storico e distanze di salvaguardia del bene culturale di S. Maria Nascente.
Un deposito ceduto anni fa dalla Chiesa di Paderno ad un privato che, a sua volta, lo ha rivenduto ad un costruttore locale, lo stesso interessato a costruire nel parco di Via Dalla Chiesa/ via Gorizia.
Noi condividiamo che “è da criminali costruire sulle rive del Seveso”, ma è anche per questo che non riusciamo a capire il “senso logico” del PGT del 2013 e del permesso di costruzione appena citato e accordato, tra l’altro, con aumento della volumetria edificabile e prima dell’approvazione della variante al PGT che includeva anche il deposito in questione!
L’errore compiuto da Alparone, nei fatti, penalizza la città sottraendo area verde al parco di Via Dalla Chiesa/via Gorizia, massacrando in questo modo il fragile e prezioso ecosistema oggi esistente, dopo aver creato nel 2013 una edificabilità “virtuale”sulle sponde del Seveso.
L’errore compiuto da Alparone, nei fatti, favorisce un interesse esclusivamente privato.
NO, I CONTI NON TORNANO!
Noi andiamo avanti, per amore di verità e chiarezza, oltre che per amore delle aree verdi del nostro Comune, del Parco del Seveso e del parco di Via Dalla Chiesa/Gorizia.
L’errore di Alparone non deve essere pagato dalla città. Il Sindaco ha sbagliato, a lui il compito di rimediare.
Il Coordinamento RE3
Paderno Dugnano, 13/2/2018