Circolano volantini non privi di inesattezze e … di bugie: facciamo un po’ di chiarezza!
- Le piene e gli straripamenti del fiume Seveso dipendono dalla eccessiva cementificazione del territorio: è possibile un’azione di progressiva e graduale de-impermeabilizzazione?
Sì, almeno entro certi limiti, e questo avrebbe un grande effetto per la prevenzione del rischio idraulico.
• Le acque meteoriche, quando ci sono grandi piogge, finiscono prima nei condotti fognari e poi direttamente nel fiume, senza passare dal depuratore: è possibile evitare che le acque piovane si mischino ai reflui fognari?
Sì, occorre trattenere le acque meteoriche pulite a monte del fiume, e non a valle, sporche. Questo si chiama Invarianza Idraulica.
• Ci vogliono vent’anni prima di avere l’Invarianza Idraulica?
Assolutamente No. Per trattenere a monte acqua pulita in quantità
equivalente a quella che si vuole accumulare nella Vasca del Parco
Nord, bastano alcuni anni, non più di quanti ne servano per costruire
la vasca. Certo, se mai si inizia…
• Ci sono sistemi e mezzi per trattenere l’acqua piovana pulita a monte?
Sono tanti i modi per farlo e ormai sono sperimentati, sicuri e anche
relativamente economici. Con i trenta milioni che costa la vasca di
laminazione nel Parco, si potrebbe attuare un efficace piano per
l’Invarianza Idraulica.
• Per quali motivi allora vogliono fare la Vasca?
Per due ragioni: per ritardo culturale e perché pensano che l’Invarianza
idraulica sia una cosa complicata che la gente, poverina, non può capire.
Sì, dietro all’ostinazione ci sono arretratezza culturale e demagogia.
• Il Piano Aipo che prevede quattro vasche di laminazione per uno
stoccaggio complessivo di 4.500.000 m3 è in fase di ultimazione?
No. Delle quattro vasche una, la maggiore – quella di Varedo-Paderno,
che dovrebbe sorgere sull’area industriale della ex Snia – affonda nella
più completa incertezza. Per realizzare la vasca, infatti, occorre prima
bonificare l’enorme area che è fortemente inquinata, ma non c’è ancora
un piano di bonifica e non ci sono i relativi finanziamenti. Senza questa
vasca, metà dell’intero Piano salta e Milano continuerà ad essere allagata.
• È stato fatto qualcosa per assicurare la pulizia delle acque del Seveso
e eliminare gli scarichi abusivi, che sono tanti, 1.420 su 1.505 totali,
denunciati cinque anni fa dalla Procura di Milano?
No, vigeva il Far West prima e continua a imperare la più completa
illegalità oggi.
• Non è stato fatto proprio niente di buono in questi anni?
Qualcosa è stato fatto, ma troppo poco. Sono state approntate alcune
misure di emergenza e di allarme ed è stato parzialmente svuotato il
tratto milanese tombinato.
• Il Comune di Milano ha cercato il dialogo, il confronto con
le associazioni e i comitati?
No, è riuscito abilmente a sfuggirvi! Non abbiamo mai avuto il piacere
di incontrare il sindaco Sala!
Però, noi ancora ci contiamo e continuiamo a sollecitare il confronto
e il dibattito, meglio se pubblico.
Firmatari del comunicato: Circoli Legambiente di Bollate, Cormano, Cusano Milanino, Paderno Dugnano, Seveso e dal Circolo Eco-Culturale La Meridiana, Osservatorio Mameli, Comitato Torrente Seveso, Associazione Amici Parco Nord, Comitato NO Vasca Bresso, Consulta Associazioni del Parco Nord, Associazione Fiume vivo di Cesano Maderno, Comitato No vasche Senago, Associazione Culturale Rinnovamento per Senago.