MA DOVE E’ FINITA L’ACQUA DEL SEVESO?

Questa la domanda muta che due paperelle angosciate rivolgevano ai passanti che transitavano sul ponte del Seveso a Paderno, oggi alle 18,30. Ascoltandole con attenzione si percepiva anche un’altra frase del tipo ..” ma non vi vergognate?“ Vagli a spiegare che noi non c’entriamo . Forse ci sono dei lavori da fare sull’alveo del fiume a seguito del nubifragio di ieri. Forse, ma perché togliere tutta l’acqua, completamente.


Vagli a spiegare che a manovrare le paratie dello scolmatore di Palazzolo ci sono dei tecnici preposti che dovrebbero conoscere il loro lavoro.
Qual è la logica, nelle condizioni attuali di deviare completamente l’acqua del Seveso nello scolmatore, con il risultato di trasformare l’alveo del torrente in una autostrada sassosa a Palazzolo, Paderno, Cusano, Cormano, Bresso , in cui scaricare senza ritegno soltanto fognature? Perché non lasciare defluire almeno una portata minima di acqua da consentire l’esistenza , sia pure stentata, oltre che alle paperelle , anche ai pochi pesci che faticosamente tentano di sopravvivere ai continui scellerati attacchi dell’uomo? Le morie di pesci accadute e da noi denunciate ufficialmente il 9/4/2019 e 29/7/2019 non hanno evidentemente insegnato nulla. In quegli episodi i pesci erano morti per ipossia, cioè mancanza di ossigeno nell’acqua. In quegli episodi , un po’ di acqua nel Seveso c’era ed era, mischiata con i reflui fognari provenienti dagli sfiori della rete. E oggi, senza neanche una goccia d’acqua che sia una goccia, che fine possono aver fatto i pesci?
Va bene la forza della natura che tenta sempre di rigenerarsi e di riprendersi i suoi spazi, quelli che l’uomo gli ha sottratto e continua imperterrito a fare, ma a volte sembra proprio una battaglia persa. Sensibilità zero. Responsabilità zero. Non se ne può proprio più.

Non finisce qui.

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