L’assessore Granelli in un suo post su facebook fornisce alcuni dati riferiti al livello delle acque del Seveso alle ore 4 della scorsa notte:
– a valle del Canale scolmatore a Palazzolo= 0.82 metri
– in via Ornato a Milano = 2,65 metri
– in via Valfurva a Milano = 3,07 metri
I numeri parlano e ci dicono che: se Milano Niguarda si allaga e a Palazzolo il livello del Seveso è di 0.82 mt, con le paratie del Canale Scolmatore di Nord Ovest quasi chiuse ( forse bloccate per l’accumulo di rami e sterpaglie?), non è l’acqua del Seveso il problema di Milano; e il livello registrato in via Ornato dipende dalla bomba d’acqua che si è scaricata ieri sera sul Nord Milano, a valle del canale scolmatore e dalla sconsiderata impermeabilizzazione di questo territorio che versa tutte le acque negli scarichi fognari, soprattutto quelli provenienti da Bresso e da Cinisello, che si immettono nel torrente in via Ornato, a ridosso del suo intombinamento.
I numeri ci dicono anche, che le vasche di laminazione previste a monte del CSNO, comprese le vasche di Senago, non sarebbero servite ad evitare l’allagamento di Niguarda della notte scorsa, e, considerate le dimensioni ridotte, anche la vasca prevista al Parco Nord di Bresso non avrebbe avuto alcuna efficacia. È il sistema fognario del Nord Milano che va in crisi, e per questo occorre orientare gli investimenti per risolvere questa criticità cronica : tramite una molteplicità di opere di invarianza e di mitigazione idraulica, occorre ridurre l’impermeabilizzazione del territorio, occorre disinquinare le acque e completare il raddoppio del Canale Scolmatore da Senago al Ticino, occorre avere tanta cura del bene più prezioso per l’uomo: l’acqua.
Si intervenga decisamente in queste direzioni anziché massacrare ancora il territorio e distruggere 4 ettari di un preziosissimo bosco nel Parco Nord! È assurdo gridare alla mancata realizzazione delle vasche di laminazione. È soprattutto assurdo e inaccettabile da chi è chiamato a governare con intelligenza e lungimiranza il territorio in cui viviamo.